L’elisir d’amore è un melodramma in due atti di Gaetano Donizetti (Bergamo, 29 novembre 1797 – Bergamo, 8 aprile 1848). Fu uno dei maggiori compositori di musica operistica italiana del primo Ottocento. La vasta produzione musicale di Donizetti, oltre a 73 melodrammi, alcuni dei quali ancora oggi vengono rappresentati nei Teatri Lirici di tutto il mondo, comprende 28 cantate, 19 quartetti, 3 quintetti, 13 sinfonie e ancora 115 composizioni sacre, molte liriche da camera e oratori).
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Gaetano Donizetti. |
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Libretto di Felice Romani (Genova, 31 gennaio 1788 – Moneglia, 28 gennaio 1865. Librettista più famoso del suo tempo, scrisse circa un centinaio di testi, alcuni dei quali furono musicati più volte).
È stato composto nella primavera del 1832.
Rappresentato per la prima volta a Milano, Teatro della Canobbiana, il 12 maggio 1832.
Il libretto deriva dal libretto dell’opera “Le Philtre” di Eugene Scribe (musica di Danil- François- Esprit Auber – Parigi 1831), a sua volta basato su “ Il Filtro” di Silvio Malaperta.
Trama: Nemorino (tenore), contadino povero e di animo semplice, è disperatamente innamorato della ricca e capricciosa Adina (soprano) che lo respinge. L’arrivo del sergente Belcore (baritono) provoca una diversione , chiede ad Adina di sposarlo e lei rischia di cedere al suo fascino aggressivo. Nel villaggio giunge anche il Dottor Dulcamara (basso buffo), inventore di un toccasana dai “portenti infiniti”, che riesce a vendere anche a Nemorino garantendogli che entro ventiquattrore sarà amato da tutte le donne.
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Quanto è bella, quanto è cara- G. Di Stefano |
L’elisir non è altro che del vino rosso, ma infonde a Nemorino una certa fiducia che comincia a vacillare quando Adina accetta di sposare Belcore. Per quanto sia avvilito, Nemorino spera ancora che una nuova dose di elisir possa affrettare l’effetto desiderato. E non avendo più denaro decide di procurarselo arruolandosi nel reggimento di Belcore. Nel frattempo le ragazze del villaggio han saputo che lo zio ricco di Nemorino è morto lasciando a suo nipote l’eredità, il quale ancora non lo sa. Quando Nemorino si vede oggetto di “tutto il sesso femminino”, attribuisce l’effetto all’elisir. Adina non crede ai propri occhi vedendo Nemorino circondato da tante ragazze e Dulcamara le spiega che è tutto merito del suo elisir che Nemorino si era procurato soltanto per conquistare il suo cuore. Adina gli risponde dicendo che lei possiede un elisir più efficace che è il suo fascino e che è sicura che Nemorino l’amerà. Nemorino scorge una “furtiva lagrima” negli occhi di Adina ed è commosso, la fanciulla dopo avergli rivelato di aver riscattato il suo contratto di arruolamento, gli confessa di amarlo. L’intero villaggio è in festa per le nozze imminenti e saluta la partenza del Dot. Dulcamara, acclamato come un genio benefico. Possiamo goderci questa scena guardando il video qui a destra.

L’incanto , l’ironia, la leggerezza, l’eleganza con cui Gaetano Donizetti e Felice Romani hanno saputo raccontare una vecchia storia da farsa, trasfigurando quel che nasceva come teatro di strada in un capolavoro senza tempo e luogo. L’Elisir d’amore è figlio della vecchia opera buffa del Settecento, più che di Rossini. Si sentono ancora i recitativi accompagnati al clavicembalo, che nel 1832 dovevano sembrare già dei mezzi espressivi antichi. Però Donizetti maturo aveva una nuova caratteristica rispetto al teatro comico precedente, sapeva far ridere e commuovere allo stesso tempo. I suoi personaggi erano presi dalla vita reale e quindi il suo umorismo era struggente. In questo libretto troviamo anche la straordinaria capacità di caratterizzazione dei personaggi di Romani e quella di equilibrare l’elemento farsesco e quello idilliaco con straordinario buon gusto.
Guardiamo più da vicino il personaggio di Adina e la sua ultima aria “Prendi, per me sei libero”.
Ascoltiamo l'aria in questione eseguita dal grandissimo soprano Renata Scotto, prestando particolare attenzione alla sua maestria nel fraseggiare sul fiato e nell'eseguire i filati. E facendo il paragone con la vocalità della Callas, due grandi voci usate diversamente.
Adina è una giovane proprietaria terriera, bella, ricca e colta e vive in un piccolo villaggio contadino. Tutti l’ammirano e molti la desiderano. Le piace divertirsi e le piace farsi corteggiare. È anche un po’ capricciosa viziata ed irascibile. Ma in fondo ha un cuore buono. Insomma il suo personaggio rispecchia una tipologia illustre del genere comico. Romani e Donizetti infondono anche tratti di sensibilità nella figura di Adina, che in Scribe sembrava piuttosto una civetta-capricciosa.
L’aria “Prendi, per me sei libero”, è la sola vera aria doppia, quasi la conseguenza musicale e drammatica di ("Una furtiva lagrima"), un po' come se Adina avesse scoperto, insieme a noi ascoltatori, la nobiltà celata dietro il volto ingenuo del personaggio tenorile, espresso nella sua romanza.
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Una delle più belle, struggenti e conosciute arie liriche
di tutti i tempi.
Il tenore Tito Schipa, nel ruolo di Nemorino,
è stato a mio avviso ineguagliabile, il Nemorino per eccellenza.
Anche in questo caso si può godere a pieno della leggiadria del cantar sul fiato.
Come il pittore con la sua tavolozza,
Schipa è riuscito a render coloratissima quest'aria
ed indimenticabili saranno i suoi filati e la sua magistrale interpretazione.
Propongo l'ascolto di questa bellissima romanza anche dalla voce del napoletano Enrico Caruso. E prima vorrei raccontarvi una curiosità: Caruso decise di debuttare con quest'opera a Napoli il 30 dicembre del 1901, tornava nella sua città per ottenere il successo più grande, ma le cose andarono diversamente. Il giorno seguente alla messinscena, il giornalista Saverio Procida, scrisse sul quotidiano "Il pungolo" che Caruso aveva cantato "L'elisir d'amore" con voce da baritono. Il tenore ci restò malissimo e decise che sarebbe andato via da Napoli per sempre, ma il contratto che aveva stipulato prevedeva anche alcune recite di "Manon" di Massenet, e così potè prendersi la rivincita ottenendo un successo strepitoso. Ascoltiamo ora "Una furtiva lagrima" dalle sue "corde".
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Clicca sull'immagine per ascoltare "Una furtiva lagrima "- Caruso |
Non c'è bisogno di un duetto d'amore: sicché il ruolo di Nemorino non va molto al di là di quello di un "pertichino" ( sostegno passivo del canto altrui). Potrebbe essere l'aria finale, secondo l'uso antico del melodramma: ed invece le spetta solo il penultimo posto.
Perché il "vissero insieme felici e contenti", con la sua consolazione un po' mielosa, ci è sottratto da un brusco riaffermarsi della comicità, del paradosso, dell'imbroglio; quando ritorna il comico Dulcamara. Gli amanti di Donizetti appaiono più impacciati e cauti l’un l’altro, devono compiere un lungo giro prima di ritrovarsi assieme nella stessa musica, ma le asimmetrie dei loro cuori sono apparenti. Adina in quest’aria canta “ Qui dove tutti t’amano” , e ci rendiamo conto che il suo languore musicale è sincronizzato con i palpiti di Nemorino. Adina libera Nemorino senza nulla chiedergli in cambio mentre prima appariva come carceriera del suo cuore. Quest’aria è un'altra invenzione di Romani e Donizetti, è caratterizzata da una chiarezza e da una dignità melodica paragonabili a quelle delle sublimi melodie belliniane. In questo video ascoltiamo la "nuova" voce del soprano Anna Netrebko, diversa dalle voci d'un tempo, ma ugualmente degna di nota.
Simpaticamente concludo questo post regalandovi l'ascolto di una canzone dove potete trovare la ricetta del magico elisir.
Simpaticamente concludo questo post regalandovi l'ascolto di una canzone dove potete trovare la ricetta del magico elisir.
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"Elisir d'amor"- Mannarino |
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